Ciao mamma, a scuola vado a piedi

http://new.caffe.ch/media/2013/04/19861_3_medium.jpgIl principio è semplice e assolutamente condivisibile: meglio a piedi. Fa bene alla salute di adulti, bambini e pure a quella del pianeta. Risolve pure in parte i problemi provocati dal traffico, al continuo via vai di mamme che accompagnano i pargoli a scuola o all'asilo. E i comuni lo sanno bene. Ecco perché Locarno ha da poco messo sul tavolo un credito di 61mila franchi  e preso contatto con Federica Corso Talento, architetto-urbanista e coordinatrice  del progetto cantonale "Meglio a piedi", già attivo in più di 30 comuni, con piani di mobilità scolastica già attuati o in divenire.
Corso Talento, proprio lo scorso settembre aveva presentato al municipio la sua offerta per l'allestimento di un piano di mobilità scolastica per la città di Locarno. "Il progetto è stato accolto molto bene, visto anche il numero di comuni che vi aderisce - spiega l'architetto -. Sono coinvolte più di 200 persone. I piani vengono realizzati attraverso gruppi di lavoro locali, con municipali, direzioni  scolastiche e docenti e assemblee di genitori, oltre all'Ufficio per la prevenzione degli infortuni, la polizia e gli allievi stessi". Tant'è che questi ultimi sono già più di 10mila e lentamente si iniziano a raccogliere i primi frutti.
Al di là di ciò che può sembrare, l'iniziativa è piuttosto complessa. "Bisogna lavorare sia sulla sicurezza oggettiva che soggettiva delle persone - prosegue Corso Talento -. Significa provare a cambiare la mentalità della gente, che non è mai semplice. Un messaggio, ad esempio, che facciamo fatica a far passare è quello della pettorina. I bambini dovrebbero recarsi a scuola indossandola come si usa nella Svizzera tedesca, ma in alcuni comuni non lo fanno".
Esistono vere e proprie "mappe" cittadine che permeettono agli allievi delle scuole dell'obbligo di andare a scuola attraverso una rete attrezzata, sicura e attrattiva di mobilità lenta e sostenibile. "Parliamo di percorsi pedonali più sicuri, con una segnaletica mirata, passaggi e snodi da percorrere ben visibili, su cui sono stati sensibilizzati anche gli automobilisti - aggiunge la coordinatrice -. Un'altra cosa che funziona molto bene è il cosiddetto 'occhio vigile', persone che pattugliano gli incroci o i passaggi pedonali più pericolosi. Molto utili anche gli 'spazi amici', negozi sul tragitto casa scuola che espongono una locandina e dove i bambini possono fermarsi per chiedere aiuto in caso di bisogno". Tutto questo affinché si vada a piedi a scuola in sicurezza, ci siano meno auto in circolazione e più zone 30 o 20 km/h, si migliori la qualità dell'aria e la salute dei bambini.
Durante il periodo scolastico è la sedia il posto dove i ragazzi trascorrono la maggior parte del tempo, in media sei ore al giorno. E le cose non vanno certo meglio a casa. Secondo uno studio dell'Ufficio statistico del cantone sulle abitudini di movimento dei giovani, emerge che sette ragazzi su dieci trascorrono almeno due ore al giorno davanti a tv o videogame. E le ore diventano quattro per un terzo degli adolescenti. Quindi, almeno il tragitto casa scuola, e viceversa, sarebbe decisamente meglio farlo camminando piuttosto che stando seduti sul sedile dell'auto di mamma e papà. E i comuni lo sanno molto bene.
La mobilità lenta, nelle sue diverse declinazioni, è oggi al centro di ogni discorso di gestione equilibrata del territorio. La nuova mobilità, l'urbanistica e la salvaguardia dell'ambiente sono spazi correlati, che hanno tutti come fine la promozione della qualità di vita dei cittadini. La questione sta a cuore a tutti. Tant'è che una ricerca europea, "Children Independent Mobility", ha evidenziato che il 40% dei bambini germanici  delle elementari va a scuola a piedi, contro il 41% degli inglesi e solamente il 7% degli italiani. Mentre a livello internazionale è stata lanciata l'iniziativa "A scuola ci andiamo da soli" in varie città italiane come Cremona, Firenze, Pesaro, Udine, Roma e Arezzo oltre che Barcellona e Buenos Aires. E cosa è emerso? Ottimi benefici per la salute psicofisica del bambino. Ma non solo. I piccoli camminatori arrivano anche con largo anticipo in aula. Puntuali e in forma, insomma.
Fonte: www.caffe.ch
Autore: CAROLINA CENNI
ccenni@caffe.ch
@simplypeperosa

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