Dov'è (davvero) l'area del cervello che elabora il linguaggio

http://www.lescienze.it/images/2012/01/31/144845693-76e1c3eb-b75f-4298-aedc-514246837c61.jpgUna nuova metanalisi su 115 studi di imaging cerebrale ha permesso di identificare in modo inequivocabile l'area che sovrintende all'elaborazione del linguaggio parlato, tradizionalmente conosciuta come area di Wernicke. La nuova localizzazione dell'area cerebrale coinvolta nella comprensione del linguaggio porta a ipotizzare un'origine comune di questo tipo di funzioni nei primati.

L'area di Wernicke è nel posto sbagliato: è questa, in sintesi, la conclusione di uno studio apparso sull'ultimo numero dei “Proceedings of the National Academy of Sciences”. Da molti anni, cioè proprio dagli studi condotti dal famoso neurologo tedesco verso la fine del XIX secolo, si ritiene che nel cervello umano la comprensione del linguaggio scritto e parlato coinvolga l'area che porta il suo nome, una porzione della corteccia cerebrale situata nel lobo temporale, dietro alla corteccia uditiva. Un danno a carico di quest'area è stato ritenuto all'origine dell'afasia ricettiva, in cui il soggetto colpito è in grado di esprimersi normalmente ma non sembra comprendere né il linguaggio parlato né quello scritto. 

Ma le localizzazioni delle funzioni cerebrali, com'è noto, possono variare non solo rispetto al soggetto studiato, ma anche rispetto alla precisione delle tecniche adottate. In quest'ultimo lavoro, grazie all'analisi di più di 100 studi di imaging cerebrale, Josef Rauschecker, professore del Dipartimento di neurologia del Georgetown University Medical Center (GUMC) e colleghi, hanno identificato un nuovo sito, posto tre centimetri più frontalmente e dalla parte opposta rispetto alla corteccia uditiva, cioè a un'enorme distanza in termini di architettura e funzionalità cerebrale.

Il risultato è ritenuto importante perché la nuova localizzazione dell'area di Wernicke è in buon accordo con ciò che è stato osservato nei primati non umani, il che suggerirebbe che il linguaggio possa avere un'origine comune.
http://www.lescienze.it/images/2012/01/30/201430409-660b062e-76e6-4517-a1a2-e8e45d32b032.jpg“Per lungo tempo si è sostenuto che il linguaggio fosse appannaggio esclusivo degli esseri umani: le scimmie utilizzano vocalizzazioni per comunicare, ma il fatto che un linguaggio eleborato compaia, evolutivamente parlando, solo con l'uomo finora era in contrasto con una localizzazione diversa nelle diverse specie delle aree deputate alla sua elaborazione”, ha sottolineato Rauschecker. “Il nostro risultato porta a ritenere che sia l'architettura sia l'elaborazione siano più simili nelle due specie di quanto ritenuto finora”.

Rauschecker e colleghi hanno esaminato la letteratura attualmente disponibile alla ricerca di studi basati su due diverse tecniche, l'imaging a risonanza magnetica funzionale (fMRI) e la tomografia a emissione di positroni (PET). Sono così stati selezionati 115 studi di brain imaging di percezione del linguaggio, per complessivi 1900 soggetti studiati, che hanno fornito 800 coordinate per il sito deputato all'elaborazione del linguaggio. Hanno poi utilizzato un particolare tipo di analisi per misurare il grado di accordo tra di esse.

Il risultato indica che la localizzazione dell'area di Wernicke nel lobo temporale sinistro, e specificamente nel giro temporale superiore, rostralmente alla corteccia uditiva primaria. Questa è anche l'area che Rauschecker ha riscontrato essere attivata negli studi da egli stesso effettuati sull'elaborazione del linguaggio parlato.

“Anche altre ricerche hanno trovato gli stessi nostri risultati, provocando un acceso dibattito nella comunità scientifica sulla posizione esatta dell'area di Wernicke, ma questo studio fornisce una prova definitiva e irrefutabile”, ha concluso Rauschecker. ( Fonte: www.lescienze.it)

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