Il senso delle parole a sei mesi di età

http://www.lescienze.it/images/2012/02/15/164057729-f3a11428-4699-49e9-9e71-1e148f93e7d4.jpgNuovi test su bambini tra i sei e i nove mesi sembrano dimostrare che la comprensione di parole pronunciate dagli adulti inizia già a questa età, a dispetto del fatto che, oltre a non parlare, bimbi così piccoli generalmente non indicano nemmeno gli oggetti con il dito.

Molte madri lo sanno o l'hanno intuito: i bambini capiscono il significato delle parole molto prima di riuscire a pronunciarne una.

Ora una ricerca condotta presso l'Università della Pennsylvania dagli psicologi Elika Bergelson e Daniel Swingley, che ne riferiscono sui “Proceedings of the National Academy of Sciences”, ha chiarito la portata esatta di questa capacità, studiando bambini tra il sesto e il nono mese di vita, una fascia di età spesso definitia “pre-linguistica”, benché nella comunità degli psicologi non ci sia un consenso unanime in merito. Molti studiosi  ritengono addirittura che la comprensione linguistica non possa emergere prima del primo anno di età.

Per analizzare queste ipotesi, Bergelson e Swingley hanno reclutato un gruppo di lattanti per due diverse serie di test di laboratorio. In entrambi i test, si trattava di evidenziare l'eventuale persistenza dello sguardo su un oggetto di cui era stato ascoltato il nome. In totale, Bergelson e Swingley hanno analizzato 33 piccoli tra 6 e 9 mesi di età e altri 50 tra 10 e 20 mesi che fungevano da controllo.

Nei test, un bambino sedeva in braccio al padre o alla madre di fronte un monitor su cui apparivano immagini di cibo o di parti del corpo durante la prima serie, oppure figure umane intere o oggetti in un contesto naturale nella seconda. L'adulto - che, per non influenzare la reazione del piccolo, non poteva vedere il monitor - riceveva in cuffia le indicazioni dello sperimentatore, come “Guarda la mela”, oppure “Dov'è la mano?”, che ripeteva a voce alta al bambino. Infine, un dispositivo automatico tracciava lo sguardo del bimbo per registrare i punti delle immagini su cui si posava.

Dall'analisi delle registrazioni è emerso che i bambini fissavano effettivamente lo sguardo più a lungo sugli oggetti di cui avevano ascoltato il nome che non su quelli non citati, indicando quindi che capivano l'associazione tra nome e oggetto e dunque il significato della parola.

“Gli studi sulla comprensione linguistica dei bambini piccoli sono pochi, e quelli effettuati riguardavano parole come mamma e papà”, ha concluso Swingley. “Il nostro studio ha provato a testare parole più generiche e i risultati sono estremamente interessanti”. 
 
"L'elemento sorprendente è che i bambini di quell'età non parlano, non camminano, non indicano con il dito", ha aggiunto Bergelson. "Ma a quanto pare, sotto la superficie, stanno cercando di mettere assieme le cose del mondo e le parole che le indentificano."  ( Fonte: www.lescienze.com

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