La Torre di Babele: Scacchisti Poliglotti

http://4.bp.blogspot.com/__vdw0BH-Zc0/TLoAhifWZJI/AAAAAAAAAIY/h-dfJxD0sdY/s1600/scacchiera+3d.jpgI grandi degli scacchi, si sa, sono dei globetrotters: sempre in giro per il mondo da un torneo all’altro, e quotidianamente in stretto contatto con persone di ogni nazionalità in una autentica torre di Babele. Quando addirittura non cambiano nazionalità o paese di residenza.  Uno stile di vita, quindi, che appare favorire in modo naturale l’apprendimento di diverse lingue. Gli scacchisti però, almeno i top, vanno ben al di là della semplice necessità comunicativa quotidiana, riflessa ad esempio semplicemente nell’uso più o meno fluente dell’Inglese o della lingua del luogo di adozione. Molti nomi di primo piano dello scacchismo mondiale sono  infatti dei veri e propri poliglotti, e sembrano mostrare una facilità di apprendimento delle lingue pari a quella che hanno nello sviscerare una variante di apertura.

Il Campione del Mondo Anand vive in Spagna, pur mantenendo la nazionalità Indiana. Parla la sua lingua madre, il Tamil, ma dichiara che in realtà la sua prima lingua è l’Inglese, e il suo Spagnolo a sentirlo in diverse interviste è praticamente perfetto. La Germania è per Vishy la sua terza patria, ha sempre dichiarato di trovarsici bene, ci gioca molto volentieri, ed ha lì diversi interessi ed amici ,  primo fra tutti Hans-Walter Schmidt, l’entusiasta organizzatore del Chess Classic di Mainz. Anand ha imparato il Tedesco in tempi rapidissimi, e lo dimostra esprimendosi nelle interviste in Germania con una incredibile fluenza. Ovviamente anche la sua moglie-manager, la simpatica e sorridente Aruna, è una poliglotta: parla Spagnolo, Inglese, Tamil, Hindi ed alcune altre lingue indiane. Una curiosità: ad una conferenza stampa in uno dei tanti eventi pubblici in Europa a cui il Campione del Mondo prende parte, un giovane indiano del pubblico gli ha rivolto una domanda in Hindi, ma Anand ha dovuto spiegare in Inglese che purtroppo non conosce quella lingua. Vishy è infatti nativo di Chennai (Madras), dove si parla il Tamil, lingua dravidica. L’Hindi viene insegnato nella scuole, ma non sono molti i non nativi che ne raggiungono la fluenza.

Péter Lékó a quanto pare non è da meno, come molti ungheresi, basti pensare alle sorelle Polgár! Oltre alla propria lingua Péter parla perfettamente Inglese, Tedesco e Russo, e diverse altre lingue ancora. Le lingue conosciute dalla sua affascinante moglie armena Sofi (figlia del GM Arshak Petrosjan, coach della nazionale armena e dello stesso Lékó) sono addirittura difficili da enumerare! Inoltre la simpaticissima Sofi fa delle esilaranti imitazioni della parlata degli stranieri, ad esempio francesi che parlano inglese, o Péter che parla tedesco…

L’esempio più eclatante di scacchista-poliglotta è forse Sergej Movsesian, anzi lui è l’incarnazione stessa dell’internazionalità. Nato nel 1978 in Georgia da genitori armeni, vive dal 1993 a Pardubice (Repubblica Ceca) e gioca per la Slovacchia.  Parla correntemente nove lingue, ed in una intervista alla domanda su cosa gli piacerebbe ancora fare nella vita ha risposto “non sarebbe male sapere un altro paio di lingue”!

Vassily Ivanchuk ama il Messico e la Spagna. Quando gioca in questi paesi, specie nel primo, si sente magnificamente ed ama fare turismo ed immergersi tra i fan locali. L’estroso ucraino parla Russo ed Inglese, ovvio, ma è altrettanto ovvio, per quanto detto, che recentemente ha acquisito un perfetto Spagnolo. Come ha fatto? La ricetta l’ha spiegata lui stesso: “Un po’ di tutto, libri, registrazioni, programmi TV, il mio secondo ed amico messicano Manuel León Hoyos e, naturalmente, le ragazze messicane, che mi hanno aiutato molto”. Un metodo innovativo per l’apprendimento delle lingue?

Siamo dunque di fronte ad un binomio scacchi-lingue? In parte sì, perché in fondo alcune capacità sono comuni ad entrambi, soprattutto:  riconoscimento di struttura e  memoria. Chi possiede in alto grado queste capacità può eccellere tanto negli scacchi quanto nelle lingue. Lo provano i campioni del presente ma anche quelli del passato come Lasker e Capablanca.

E per confermare la regola, ci sono puntualmente anche le eccezioni: Levon Aronian, armeno di lingua russa, vive a Berlino ormai da diversi anni ma non si sente perfettamente a suo agio col Tedesco. Anzi, in una intervista alla rivista “Schach” Levon racconta che questo a volte gli procura anche dei problemi nella vita di tutti i giorni.

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