Rodin che scolpiva la vita e la sensualità - di Melisa Garzonio

Vivace scambio di favori tra Francia e Italia. Se al Louvre di Parigi ritroviamo i capolavori rinascimentali fiorentini, a Milano, a Palazzo Reale, non soltanto sono in mostra le collezioni di ritratti e autoritratti del Centre Pompidou, ma a giorni arriveranno anche le sculture in marmo bianco di Auguste Rodin (Parigi 1840 - Meudon 1917), grandioso prestito del Museo parigino dedicato al grande scultore francese, che si divide con Michelangelo gli onori della tradizione plastica moderna.

Si parte dalle opere giovanili, con un Rodin ancora classicheggiante, che plasma sculture di stanpo classico, fra cui un'opera che ha fatto storia, "Homme au nez cassé", dedicata a Michelangelo, perché fu rifiutata dal Salon parigino del 1864. Giovane ma già scandaloso, "Il bacio", la candida scultura che illustra l'abbraccio amoroso di due giovani e nudi amanti, oggi è il quadro più amato del musée Rodin, ma quando fu proposto nella Francia fin de siècle, scatenò pesanti polemiche.

Cresciuto, Rodin si fa meno preciso e istintuale, cava figure dai blocchi bianchi in pietra, le plasma con scelte formali nuove, disinibite, che danno voce all'eros, spiritello amoroso sempre presente nell'opera dello scultore. Ama la sua compagna, Rose Beuret, e le fa un ritratto visibilmente innamorato. Anche le delicate "Mains d'amant" muovono brezze amorose, Rodin usa una tecnica mossa, che dà vita e movimento alla pietra ("Illusione, sorella di Icaro", 1894-1896).

Raggiunta la maturità, lo scultore ritorna a Michelangelo (ma se n'era mai staccato?). Ad attrarlo è la poetica dell'incompiuto, l'artificio del 'non finito', l'effento nascente delle figure che emergono  dai blocchi di pietra è però di grandiosa modernità. Con questa tecnica Rodin ha eseguito alcuni dei più bei ritratti, fra i quali quello celebre di Victor Hugo. Non è Michelangelo, ma ugualmente, gli manca la parola.

"Rodin. Il marmo, la vita”, a Palazzo Reale, Milano, dal 17 ottobre al 26 gennaio 2014. www.mostrarodin.it

Ci sono anche queste…

"Le printemps de la Renaissance. La sculpture et les arts à Florence, 1400-1460" 
Da Firenze a Parigi, la mostra di 140 opere, di cui parecchie di grandi dimensioni, che conferma il primato italiano della scultura nel passaggio delle arti dal gotico alla modernità. In contemporanea al Louvre, il Musée du Luxembourg propone una mostra che racconta il ruolo del sogno nell'ispirazione del Rinascimento. 
Dove: Louvre, Parigi
Quando: fino al 6 gennaio 2014
Info: www.louvre.fr
Opera cult: il capolavoro di Donatello, "San Luigi di Tolosa (1422-1425) un bronzo dorato dai riflessi abbaglianti

"Antonello da Messina
Tanto dotato che suo figlio Altobello, non si sa se per grande affetto o rivalità edipica, lo defini "un artista non umano". La disumana grandezza di Antonello, nato a Messina e formatosi a Venezia, alla scuola di Giovanni Bellini, è motivo di una mostra che indaga sugli intrecci tra vita e opere del maestro quattrocentesco, portando a Trento i suoi più celebri dipinti.
Dove: Mart di Rovereto
Quando: fino al 12 febbraio 2014
Info: www.mart.trento.it
Opera cult: Numerose le opere capitali, ma davvero irresistibili le tele eseguite nella Milano del Bramante. Potente, "Il Cristo alla colonna" proveniente dal Louvre

“Adrian Paci. Vite in transito” 
Artista poliedrico, Adrian Paci, nato in Albania ma residente da anni a Milano, alterna nei suoi lavori disegno, fotografia, cinema, pittura. Al Pac una retrospettiva che indaga le radici concettuali dei suoi lavori. Da non perdere il film "The Column", un racconto fantastico, con spunti visionari, sull'estrazione del marmo da una cava cinese.
Dove: Pac di Milano
Quando: fino al 6 gennaio 2014
Info: www.comune.milano.it
Opera cult: il video che ci mostra un gruppo di viaggiatori stipati sulla scaletta di un areo senza sbocco. Metafora della perdità del senso di orientamento, e non soltanto in senso geografico

Fonte: http://spettacoli.tiscali.it/socialnews/arte/Garzonio/9562/articoli/Rodin-che-scolpiva-la-vita-e-la-sensualit.html