Imparare dormendo è possibile

http://www.lastampa.it/rf/image_lowres/EditriceLaStampa/LaStampa/DeskEsterni/Benessere/Foto/TYP-466649-4822847-126429_Lauren-Ingro.jpgSarebbe la soluzione ideale per i più pigri: riuscire a imparare mentre si dorme: poca fatica e risultati concreti per chi intende apprendere nuove nozioni o materie di studio.

Già anni addietro si trovavano in commercio apparecchi appositamente studiati per imparare durante il sonno, soprattutto lingue straniere. Caduti un po’ nel dimenticatoio questi metodi, oggi potrebbero rivivere una nuova primavera grazie a uno studio pubblicato su Nature Neuroscience.
Ricercatori israeliani del Weizmann Institute of Science hanno scoperto che le persone erano in grado di ricordare il giorno dopo ciò che avevano sentito durante il sonno, anche se non ricordavano che qualcuno avesse detto loro qualcosa.

Sebbene lo studio in questione non si sia concentrato sull’apprendere una nuova materia o lingua, ha tuttavia dimostrato come l’esposizione a determinati stimoli durante il sonno possa causare reazioni spontanee diverse che, poi, possono essere “risvegliate” durante il giorno in modo inconscio.
Nella serie di esperimenti, Anat Arzi e colleghi del Weizmann hanno voluto osservare come l’esposizione durante il sonno a determinati suoni e odori avesse un’influenza sul cervello, sia durante il sonno che la veglia.
Per far ciò hanno prima fatto annusare ai volontari, che dormivano, due diversi odori: un gradevole profumo di shampoo e un cattivo odore di pesce marcio. L’osservazione del movimento delle narici e del respiro ha permesso agli scienziati di notare come i partecipanti traessero un profondo respiro quando si faceva sentire loro il gradevole profumo e come, al contrario, il sentire l’odore di pesce marcio facesse trattenere per un attimo il respiro.

Durante gli esperimenti i volontari, anche se esposti ai diversi stimoli, non si sono mai svegliati. Neanche quando è stato fatto sentire loro un suono associato all’odore. Fatto curioso è stato che quando poi si faceva sentire soltanto il suono, senza l’odore, i partecipanti reagivano allo stesso modo di quando i due erano combinati. Nella fattispecie prendevano un gran respiro quando ascoltavano il suono associato al profumo di shampoo e lo trattenevano quando associato al puzzo di pesce marcio.

«Il giorno seguente, i soggetti svegli hanno sentito nuovamente i toni da soli – si legge nel comunicato Weizmann – senza l’odore di accompagnamento. Anche se non avevano alcun ricordo cosciente di aver ascolto i suoni durante la notte, i loro modelli di respirazione hanno raccontato una storia diversa: se esposti a toni che erano stati accoppiati con odori piacevoli, hanno annusato profondamente, mentre nel caso di toni associati con cattivi odori hanno provocato brevi, superficiali respiri».
Secondo Arzi, questo studio mostra come sia da rivedere l’idea che il cervello di una persona addormentata non possa apprendere nuove informazioni, ma soltanto elaborare, consolidare e rafforzare le informazioni giunte durante la veglia.
«Ci saranno chiari limiti su ciò che possiamo imparare nel sonno, ma ipotizzano che vadano al di là di quello che abbiamo dimostrato», conclude Arzi.
Insomma, possiamo davvero imparare qualcosa anche durante il sonno, senza che ce ne rendiamo necessariamente conto – ma questo processo potrebbe anche divenire un’arma a doppio taglio se mal utilizzato.
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Fonte: http://www.lastampa.it/2012/08/28/scienza/benessere/imparare-dormendo-e-possibile-dnSuwZ5bDC98XkoAKXNazJ/pagina.html

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