Vita di un poliglotta: Mario Pei

http://ts2.mm.bing.net/th?id=H.4834175814994653&pid=15.1Mario Andrew Pei (Roma, 16 febbraio 1901New Jersey, 2 marzo 1978) è stato un linguista statunitense di origini italiane, considerato uno dei maggiori poliglotti del XX secolo.

Emigrò con la famiglia a New York nel 1908. Frequentò poi diverse scuole di New York, tra cui la St Francis Xavier High School di Manhattan, condotta dai gesuiti. In seguito dichiarò di essere molto grato ai gesuiti per l'educazione classica di alto livello ricevuta in questo istituto.

Fin da giovane era molto interessato allo studio delle lingue e quando prese il diploma di scuola media superiore conosceva, oltre alla sua lingua materna e all'inglese, il latino, il greco antico e il francese. In seguito imparò molte altre lingue, tra cui molto bene lo spagnolo, il portoghese, il russo e il tedesco. Era in grado di parlare e capire sufficientemente circa 30 lingue, e conosceva la struttura grammaticale di almeno 100 lingue.

Dal 1923 fu insegnante di lingue nel City College di New York e nel 1928 pubblicò il libro Mussolini: The Man of Destiny, traduzione in inglese del libro di Vittoria Ermete da Fiori "Mussolini: l'uomo del destino".

Nel 1932 ricevette il dottorato in lingue alla Columbia University di New York, con una tesi sulla lingua usata nei testi dell'VIII secolo nel nord della Francia. Frequentò poi il corso di laurea in lingue della Columbia University, studiando molte lingue antiche, tra le quali il sanscrito, lo slavo antico e il francese medievale. Conseguì la laurea in filologia romanza comparata nel 1937. In seguito insegnò filologia romanza nella stessa università dal 1952 al 1970.

Nel 1941 pubblicò il suo primo libro: The Italian Language. La sua grande conoscenza delle lingue lo portò a collaborare con il dipartimento della difesa del governo americano come consulente linguistico. Scrisse diversi testi di insegnamento linguistico di base per le truppe americane impegnate in vari teatri di guerra in tutto il mondo.

Nel 1943 pubblicò Languages for War and Peace, una guida alle sette maggiori lingue del mondo e altre 30 lingue minori.

Tra le opere maggiori pubblicate nel periodo in cui era professore di filologia romanza alla Columbia University da citare The Story of Language (1949) e The Story of English (1952, revisionata col titolo The Story of the English Language nel 1967), quest'ultima considerata una delle maggiori opere sulla storia della lingua inglese. Ha scritto l'articolo "Language" e altri articoli di linguistica per l'enciclopedia americana in 22 volumi World Book Encyclopedia.

Mario Pei era un convinto sostenitore della diffusione dell'Esperanto, auspicando l'introduzione dello studio di questa lingua nei corsi scolastici per favorire lo sviluppo di migliori relazioni internazionali tra i popoli.

Una immagine che lo ritrae è visibile Qui

Citazioni

Nel libro The Story of Language Mario Pei fa notare come i neologismi siano di immenso valore nell'evoluzione di una lingua viva e come gran parte delle parole vengano coniate a partire dai neologismi:

« Di tutte le parole che esistono in ogni lingua solo una piccola minoranza si può considerare come una radice pura, originale e inalterata. La gran maggioranza è costituita da termini "coniati", cioè in vari modi creati, combinati e ricombinati per esprimere nuovi significati. La "zecca" della lingua è più di una zecca, è una grande fabbrica dove ogni tipo di attività produttiva viene svolta e prosegue incessantemente »
(Trad. da The Story of Language)
« Pur essendo lo "slang" e le forme dialettali condannate dai puristi e dagli insegnanti scolastici, occorre sottolineare che esse sono un monumento alla creatività e alla vitalità di una lingua, un chiaro esempio del normale processo di cambiamento democratico, quasi sempre anonimo, e il veicolo principale attraverso il quale tutte le lingue parlate oggigiorno si sono evolute a partire da lingue precedenti »
(Trad. da The Story of Language)

Sull'uso dell'Esperanto:

« Ben lungi dal rifiutare l'Esperanto .... da molto tempo ne ho auspicato l'adozione »
Fonte: www.wikipedia

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